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  • Immagine del redattoreLaura Gramantieri

SARTORIE. Il libro che racconta l'antico mestiere dei "mangiatori di filo"


Oggi facciamo la conoscenza della designer e fotografa pugliese Ida Chiatante e del suo interessante progetto SARTORIE, un vero e proprio viaggio di vita iniziato nel 2012 e sfociato, recentemente, in un libro e in una mostra interattiva intitolata "Paesaggi sartoriali".

Buongiorno Ida, sei senza dubbio un’artista eclettica e poliedrica. Tu stessa ami definirti una “trapezista”, ci parli brevemente della tua formazione e da dove nasce il tuo interesse per il “saper fare” e per l’artigianato.

Trapezista perché il design ti porta a dover saltare da un ambito all'altro e trapezista nella vita data la configurazione della contemporaneità che viviamo. Soprattutto nel Sud Italia. Sono una designer prima di tutto che si è formata professionalmente al Politecnico di Milano e che continua instancabilmente ad approfondire il proprio bagaglio tramite corsi o da autodidatta.

Mi sono avvicinata all'artigianato solo tramite la fotografia nell'intento di svolgere un progetto fotografico completo e ho scoperto il saper fare che ha colmato un vuoto che l'Industrial design mi aveva lasciato e neanche prospettato a dire il vero.

Non mi affascina l'artigianato in sé quanto i singoli personaggi che ho incontrato nelle botteghe.

E' tutto collegato. E' il mio approccio alla materia e a questo intreccio di fili chiamato vita.

Il progetto SARTORIE come nasce e che intento si pone?

SARTORIE è una visione. Nasce da mesi trascorsi in bottega a vivere la lentezza del punto lento e le chiacchiere di chi si siede da mezzo secolo sugli sgabelli in vimini. Un mondo magico, non dorato, che voglio far vivere e rivivere a chi non ha avuto questa possibilità. Sartorie è una carovana che si arricchisce di commistioni con artisti e designer chiamati di volta in volta ad intervenire in opere condivise. Una linea di cartoleria, shopper e presto una collezione dal feeling sartoriale rivisitato accompagnano e condiscono il tutto.

Per il futuro mi auguro che SARTORIE diventi una produzione scenica in cui design, artigianato, arte ed economia etica si fondano diventando emblema del Made in Italy, quello che ha fatto la storia, e dando spunto per nuove modalità sia produttive che d'impresa.

In che modo è nata la collaborazione con il fotografo Alessandro Cirillo da cui, poi, è sfociato un interessante progetto editoriale?

Alessandro è il mio maestro di fotografia, una guida preziosa nel mio cammino. Con lui abbiamo realizzato il libro in 100 copie limitate rilegate a mano. Un oggetto da collezione.

Peppino, Carletto, Agostino e Achille, sono i “mangiatori di filo”, i veri protagonisti del tuo progetto. Vuoi raccontare brevemente chi sono e come si sono rapportati con questa iniziativa.

I mangiatori di filo è un piccolo racconto in cui dedico loro una pagina che li descrive attraverso la mia immaginazione. I sarti sono personaggi particolari, ognuno a sé e ad oggi sono dei miei cari amici. Il loro approccio è ancora in evoluzione dalla diffidenza al coinvolgimento sempre con un certo distacco perché non recepiscono del tutto alcuni discorsi. Tuttavia si stanno "gasando".

La mostra “Paesaggi sartoriali” è stata esposta prima a Bisceglie, presso il prestigioso Palazzo Tupputi, poi a Martina Franca, presso il Palazzo Ducale. Sono previste altre date e sedi espositive, magari anche fuori regione?

Prossimi appuntamenti un intervento alla Fiera del Levante e poi Massafra, Brindisi, Bari e Matera. Fuori regione me lo auguro! Voglio farlo volare!

Progetti per il futuro?

Troppi! SARTORIE è solo all'esordio. E' l'inizio di un'opera universale, a volte da trapezista mi trasformo in "maga megalomane"... l'anno prossimo si aggiungerà... TIPOGRAFIE!

Nei prossimi mesi implementerò gli esperimenti di moda digitale e stampa 3D applicati al capo fatto a mano cercando di capire quali i punti di contatto tra nuove tecnologie e tradizione.

Grazie Ida per aver condiviso il tuo bellissimo progetto e per il tuo entusiasmo. Ti auguriamo che Sartorie spicchi il volo!

Le immagini sono di proprietà di ©Ida Chiatante

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