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“Solo muovendoci potremo cambiare le cose”. Se l’arte è condivisa il sapere si moltiplica

Immagine del redattore: Laura GramantieriLaura Gramantieri

In un mondo dove tutto si paga a carissimo prezzo, ci sono ancora persone che pensano che l’arte e la cultura siano beni da condividere solo per il piacere di farlo.

È questo che anima il lavoro di Linda Brindisi, l’artista che ho avuto il piacere di conoscere alcuni mesi fa a Lido di Spina in occasione dell’Assalto di Colore da lei organizzato nel ventennale della morte di suo zio Remo.

Linda è una di quelle rare persone che, al giorno d’oggi, “praticano gentilezze a casaccio e atti di bellezza (apparentemente) privi di senso” mosse da un genuino sentimento di sperimentazione consapevoli che essere creativi significa rompere le regole, fare errori ma soprattutto divertirsi.

“Vivendo in modo creativo ci si rende conto del fatto che ogni cosa che facciamo aumenta il senso di essere vivi, insostituibili e unici” –

D. Winnicott

L’Assalto di Colore, denominato 1.000 Cuori per Remo Brindisi, aveva il fine di portare l’attenzione su un luogo a lei molto caro, il Museo Alternativo Remo Brindisi di Lido di Spina. Oggi possiamo ripercorrere il risultato di quest’azione condivisa attraverso un bellissimo video curato da Gianluca Caprara, con musiche di Alessio Ruscelli e fotografia di Davide Folegatti. Un lavoro di quattro mesi, durante i quali otto persone hanno lavorato senza sosta e realizzato quest’iniziativa senza un euro di compenso.

Linda sei la degna erede di tuo zio, il grande artista Remo Brindisi che ha donato alla collettività il suo patrimonio fatto di preziosissimi dipinti e sculture del Novecento. Tu, come lui, ami condividere momenti di creatività senza aspettarti nulla in cambio se non una partecipazione attiva e curiosa. Ci racconti come è stato il rapporto con tuo zio e cosa ti ricordi delle estati trascorse in quella che è oggi la Casa Museo Remo Brindisi di Lido di Spina?

Lavoro come artista dai primi anni ’90 sia in Italia che all’estero. Zio Remo era una persona profondamente buona, umana e generosa, certo è stato un grande artista. Sicuramente mi ha trasmesso molte cose: l'amore per la pittura e per l’arte, il coraggio e la generosità. Casa Museo Alternativo Remo Brindisi era la residenza estiva di zio Remo e di tutta la famiglia Brindisi, per cui sono moltissimi i ricordi legati a lui. Oggi proseguo con lo stesso coraggio che ho imparato e continuato a coltivare, ma a volte l'entusiasmo non basta, per fare l’artista servono qualità oltre che talento e studiare rimane senza dubbio una priorità. L’arte è cambiata molto da quando, ragazzina, la osservavo sui pennelli e nei quadri di zio. Credere e dare un valore a quello che si fa, anche se non si viene retribuiti, anche se le fatiche sono infinite e andare comunque avanti. L’artista è un duro mestiere, non è per tutti e non è mai stato scritto da nessuno che sia una passeggiata, Ma non bisogna avere paura, non bisogna mai scoraggiarsi o demordere.

Cosa ti auguri per il Museo Alternativo Remo Brindisi? Un luogo, purtroppo, ancora poco conosciuto e poco valorizzato.

Casa Museo Alternativo Remo Brindisi è un gioiello rivolto al pubblico. Unico nel suo genere e nella sua collezione, in Italia e anche per intenditori ed estimatori di tutto il mondo. Zio ha donato questo patrimonio alla Stato dopo la sua morte ( Luglio 1996 ) e lo Stato se ne dovrebbe occupare al meglio. Purtroppo non è così. Ci vuole prima di tutto passione e sensibilità. Il Museo sarebbe sicuramente valorizzato se organizzassero una seria comunicazione e promozione dello stesso. Sono ancora tante le cose da fare e mi auguro che l'Assessorato alla Cultura del Comune di Comacchio le faccia in fretta.

1.000 CUORI PER REMO BRINDISI 4 mesi, 80 barattoli, 80 tappi, 90 pennelli, 1.000 cuori, 2 stampi in legno, 1 falegname, 4 stagisti, 2 forbici, 18 matite, 1 cane nero, passi, 200 volantini, amici, mani, 1 fotografo, 1 regista, 40 ghiaccioli, 2 sacchi di ghiaccio, incroci, 1 zaino, 6 cuori d’artista, qualche giornalista, 1 casa bianca sul mare, 1 giardino, 2 custodi, 1 tomba, 1 bicicletta, 1 macchina, 8 treni, 1 microfono, 1 musicista, 2 grafici, 1 Giulia, 1 Alessandro, 1 Anita, un paio di scarpe dipinte, 40 latte di vernici, 4 tavoli, 1 cancello, 1 critico d’arte, 2 rotoli di spago, 1 rotolo di carta assorbente, 2 bacinelle, 1 Claudio e famiglia, 1 Lola, 2 angeli, 2 agende, 1 progetto, qualche sponsor, 8 letti, 1 amaca, 3 panchine bianche, 1 Baia, 2 loghi, 4 nastri di carta adesiva, 2 gomme, 1 metro, 1 bobina di carta, 1 cartiera, 2 penne liquide nere, 4 pc, risate, parole, suoni, sorrisi, mani, sguardi, colore, divertimento, gioco, tranquillità, pittura.

“L'arte dovrebbe essere protetta, tutelata e sovvenzionata. In questo caso non lo è stata e l'intero progetto 1000 cuori per Remo Brindisi è completamente auto-finanziato. Ringrazio tutte le persone che hanno reso possibile quest'azione perché solo muovendoci potremo cambiare le cose” – Linda Brindisi

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