Sono reduce da due intense giornate fiorentine trascorse nella splendida cornice del Giardino Corsini dove, fino a domenica 15 maggio, sarà possibile assistere a tradizionali lavorazioni, fare incursioni nella gastronomia e scoprire (o riscoprire) la bellezza del made in Italy.
Tutto questo, e molto altro ancora, è Artigianato e Palazzo, la mostra che da 22 anni, su iniziativa della Principessa Giorgiana Corsini e di Neri Torrigiani, titolare di uno studio di comunicazione e progettazione, mette in luce il talento e la creatività di tanti artigiani, circa un centinaio, che per 4 giorni hanno la possibilità di presentare le proprie competenze, uniche ed esclusive. Una mostra che si rivela una grande vetrina di lavoro manuale con l’intento di creare connessioni ed opportunità.
Il grande successo di pubblico dimostra quanto sia viva nel nostro paese la volontà di restituire visibilità al nostro passato, alle tradizioni che ci hanno resi famosi in tutto il mondo e che da tutto il mondo richiamano ancora oggi turisti ed appassionati del made in Italy.
La cornice della mostra è lo splendido Giardino di Palazzo Corsini la cui storia inizia nel 1500 quando la famiglia Acciaiuoli acquista il terreno affidando i lavori a Bernardo Buontalenti, illustre scultore, pittore ed architetto fiorentino. Il Buontalenti realizzerà soltanto la loggia del Palazzo perché la proprietà nel 1600 sarà acquistata dai Principi Corsini che affideranno i lavori all’architetto Gherardo Silvani e il Giardino prenderà così le forme attuali, quelle di un elegante giardino all’italiana delimitato dalle grandi limonaie, con le aiuole geometriche dal raffinato disegno, i labirinti di bosso e il viale centrale con statue collocate ad altezze degradanti per aumentare l’impatto scenografico.
Quest’anno ricorre il 50° anniversario dell’alluvione di Firenze, la mostra ha quindi chiesto a tutti gli artigiani presenti una riflessione creativa sull’acqua realizzando appositamente un oggetto o un’installazione ispirata all’acqua intesa, però, come forza creatrice e fonte di vita.
La mostra principe “Informe, senza forme, come l’acqua”, realizzata dal brand veneziano LAGUNA B, a cura di Marcantonio Brandolini d’Adda e Alvise Maria de Mezzo, porta nel Giardino Corsini una vera fornace direttamente dall’isola di Murano per condurre lo spettatore a conoscere il vetro che, da materia informe, grazie a fuoco e acqua, si trasforma lentamente in opera d’arte. Il processo che porta alla creazione del vetro è un percorso magnetico. Lo sguardo dello spettatore viene ipnotizzato dai movimenti veloci del maestro vetraio che, a sua volta, ha costantemente lo sguardo fisso sul vetro in fusione con il quale crea un rapporto intimo di attrazione e distacco.
Altro appuntamento imperdibile quello con le Ricette di Famiglia. Tutti i giorni, alle 18:00, scrittori e cuochi si riuniscono per scoprire i segreti e il gusto di originali ricettari ispirati alla tradizione culinaria italiana. Gli incontri sono condotti dalla padrona di casa, la Principessa Giorgiana Corsini, e dalla giornalista Annamaria Tossani.
Il primo incontro ha avuto come ospite illustre il pluri stellato chef Gualtiero Marchesi che, intervistato da una più che mai esuberante Donna Giorgiana, che si è prestata simpaticamente come leggìo, ha presentato il suo ultimo libro Opere/Woks dove i piatti non sono mostrati in maniera tradizionale ma come vere opere d’arte. Una pietanza buona, secondo la filosofia di Gualtiero Marchesi, deve necessariamente essere anche molto bella. La presentazione è, infatti, parte essenziale nella creazione di un piatto. Quindi pietanze che sembrano quadri, ove composizione e colori hanno il sopravvento.
Tra gli artigiani in mostra (over 35), ecco una breve rassegna di coloro che hanno colpito maggiormente la mia curiosità.
L’estro, la genialità e la simpatia di Duccio Mazzanti che dal 1997 porta avanti l’azienda di famiglia Mazzanti Piume, nata a Firenze settant’anni fa, che realizza veri e propri accessori da sogno con le piume, un materiale duttile e leggero, simbolo di eleganza e femminilità. La ditta produce cappelli scultura, cerchietti fashion (ne ho acquistato uno che non vedo l’ora di indossare), spille, borse, accessori di vario genere e collabora con le principali griffes dell’alta moda, da Dolce e Gabbana a Chanel, a Cavalli e molti altri ancora. Di Dolce e Gabbana e Mazzanti Piume era il meraviglioso abito “pavone” indossato dalla celebrity Zoe Soldana durante il recente “Costume Institute Gala” al Metropolitan di New York.
Il motto di Duccio: “Nel lavorare la piuma si culla il desiderio di potersi alzare in volo”.
La grazia e la delicatezza di Magali De Maistre, illustratrice e artista torinese, che a matita esegue ritratti di persone e di animali di una raffinatezza incredibile.
Magali predilige le tecniche della grafite e delle matite colorate che le consentono di sbizzarrirsi nelle sfumature e insieme di coltivare la precisione del segno.
Il suo motto: “Il colore, come la musica, si serve di una scorciatoia per raggiungere i nostri sensi e suscitare le nostre emozioni”.
Le eccellenze dolciarie siciliane della pasticceria Don Gino che da Bagheria ha portato a Firenze, per la delizia di tutti i palati, i dolci tipici della tradizione siciliana: cassate, cannoli, paste di mandorla, granite… Impossibile resistere. Belli da vedere, ottimi da mangiare.
La pazienza e l’abilità del maestro cestaio Giotto Scaramelli che intreccia cesti nel rispetto delle tecniche tradizionali, un’attività ereditata dal padre. Giotto ama particolarmente l’attività didattica, quindi, insieme a lui nel Giardino Corsini molti altri cestai lo affiancano in una simpaticissima condivisione dei saperi.
Giotto organizza abitualmente workshop presso il podere Beccacivette di Scandicci, per chi volesse cimentarsi in quest’antica e tradizionale arte. Per info: giottoscaramelli@libero.it
A Firenze ho trovato anche un po’ di Ravenna, grazie a Il sogno di Gugù di Maria Grazia Caccia, esperta ricamatrice che realizza biancheria per bambini e neonati su tessuti di alta qualità italiana. I disegni, realizzati da Maria Grazia, si ispirano alle illustrazioni della Contessa ravennate Augusta Rasponi del Sale, detta Gugù, la cui storia l’ho raccontata in un precedente post. Uno dei personaggi più frequenti nei disegni di Gugù Rasponi era l’oca, un animaletto, simbolo di scarsa intelligenza, che divenne, sotto i suoi pennelli, un personaggio amorevole e protettivo. E l’oca, non a caso, è la protagonista dei ricami di Maria Grazia.
Concludo questo post spendendo due parole sulla padrona di casa, Donna Giorgiana Corsini, una splendida Signora di una cordialità e simpatia travolgenti. Una principessa che si sposta rapidamente da un punto all'altro del giardino non a cavallo di un bianco destriero ma di una bicicletta... Perché la classe non è acqua e Donna Giorgiana di classe ne ha da vendere.
Nell'intervista che la principessa e Neri ci hanno concesso, sono emerse le grandi difficoltà che essi hanno incontrato 22 anni fa quando decisero di inaugurare per la prima volta questa mostra perché gli artigiani di allora, abituati a lavorare nel silenzio e nella solitudine delle loro botteghe, non erano predisposti né preparati a presentarsi a un pubblico eterogeneo ed esigente né sentivano la necessità di comunicare il proprio mestiere. Giorgiana e Neri hanno fin da subito intravisto l'enorme potenziale che poteva offrire una vetrina di questo tipo, in cui gli artigiani sono chiamati a mostrarsi al lavoro nella ideazione e creazione dei loro manufatti. Non a caso il termine manufatto deriva dal latino e significa "fatto con le mani" in un processo che richiede talento, creatività, emozione e passione. Oggi, le domande di partecipazione sono circa 300, pertanto è necessaria un'accurata selezione che dia modo di dare vita ad una mostra che ogni anno si rinnovi senza mai ripetersi.
Nel prossimo post vi racconterò le storie dei 10 artigiani under 35 vincitori del concorso Blogs & Crafts, quindi a prestissimo!
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